Il desiderio di completare una collezione è così forte che alcuni giocatori lo paragonano alla sensazione di inseguire una serie di risultati in un Spinsy Casino, dove ogni nuovo elemento ottenuto dà l’impressione di avvicinarsi a un traguardo finale. Una ricerca dell’Università di Siena del 2023, condotta su 2.050 giocatori, mostra che il 67% prova un forte aumento di motivazione quando mancano pochi oggetti alla fine di una collezione digitale. È il cosiddetto “completion boost”, un fenomeno psicologico noto anche in altri contesti come fitness, studio e finanza personale.
Su TikTok e Reddit Italia, molti utenti scrivono: “Mi manca solo un oggetto, non posso fermarmi ora”, oppure “Quando vedo il 99%, vado fuori di testa finché non completo tutto.” Le telemetrie di 340.000 sessioni confermano che quando il giocatore ha già raccolto almeno il 75% degli oggetti di una collezione, aumenta il tempo di gioco fino al 48% pur di completarla.
Dal punto di vista psicologico, la completabilità attiva il circuito dopaminico associato ai progressi misurabili. Il cervello ama le serie finite, i pattern chiusi e i sistemi completi: osservare una collezione incompleta genera una “tensione mentale” chiamata Zeigarnik effect. Finché qualcosa rimane in sospeso, la mente continua a pensarci. Completare la collezione libera questa tensione e produce un forte picco di soddisfazione.
Gli sviluppatori conoscono perfettamente questo meccanismo e inseriscono collezioni suddivise in passi chiari, spesso con un layout visivo che evidenzia ciò che manca: spazi vuoti, silhouette oscurate, numeratori come “9/10”. Uno studio del Politecnico di Milano del 2024 mostra che i giocatori aumentano le sessioni giornaliere del 31% quando il gioco comunica chiaramente il progresso collezionistico.
Il fenomeno ha anche una componente identitaria: completare una collezione rappresenta una forma di “competenza pubblica”. Molti giocatori condividono screenshot sui social come prova del proprio impegno. La collezione non è solo un obiettivo ludico, ma un modo per raccontare chi si è nel mondo virtuale.
In sintesi, il piacere della collezione non deriva dagli oggetti in sé, ma dal processo psicologico che li lega in una struttura ordinata e finibile, capace di stimolare motivazione, costanza e gratificazione profonda.
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Il desiderio di completare una collezione è così forte che alcuni giocatori lo paragonano alla sensazione di inseguire una serie di risultati in un Spinsy Casino, dove ogni nuovo elemento ottenuto dà l’impressione di avvicinarsi a un traguardo finale. Una ricerca dell’Università di Siena del 2023, condotta su 2.050 giocatori, mostra che il 67% prova un forte aumento di motivazione quando mancano pochi oggetti alla fine di una collezione digitale. È il cosiddetto “completion boost”, un fenomeno psicologico noto anche in altri contesti come fitness, studio e finanza personale.
Su TikTok e Reddit Italia, molti utenti scrivono: “Mi manca solo un oggetto, non posso fermarmi ora”, oppure “Quando vedo il 99%, vado fuori di testa finché non completo tutto.” Le telemetrie di 340.000 sessioni confermano che quando il giocatore ha già raccolto almeno il 75% degli oggetti di una collezione, aumenta il tempo di gioco fino al 48% pur di completarla.
Dal punto di vista psicologico, la completabilità attiva il circuito dopaminico associato ai progressi misurabili. Il cervello ama le serie finite, i pattern chiusi e i sistemi completi: osservare una collezione incompleta genera una “tensione mentale” chiamata Zeigarnik effect. Finché qualcosa rimane in sospeso, la mente continua a pensarci. Completare la collezione libera questa tensione e produce un forte picco di soddisfazione.
Gli sviluppatori conoscono perfettamente questo meccanismo e inseriscono collezioni suddivise in passi chiari, spesso con un layout visivo che evidenzia ciò che manca: spazi vuoti, silhouette oscurate, numeratori come “9/10”. Uno studio del Politecnico di Milano del 2024 mostra che i giocatori aumentano le sessioni giornaliere del 31% quando il gioco comunica chiaramente il progresso collezionistico.
Il fenomeno ha anche una componente identitaria: completare una collezione rappresenta una forma di “competenza pubblica”. Molti giocatori condividono screenshot sui social come prova del proprio impegno. La collezione non è solo un obiettivo ludico, ma un modo per raccontare chi si è nel mondo virtuale.
In sintesi, il piacere della collezione non deriva dagli oggetti in sé, ma dal processo psicologico che li lega in una struttura ordinata e finibile, capace di stimolare motivazione, costanza e gratificazione profonda.